venerdì 30 aprile 2021

INTELLIGENZA

 

INTELLIGENZA

La parola intelligènza deriva dal sostantivo latino intelligentĭa, a sua volta proveniente dal verbo intelligĕre, "capire".

Il vocabolo intelligĕre è formato dal verbo legĕre, "cogliere, raccogliere, leggere" con la preposizione inter, "fra" (quindi, 'scegliere fra, distinguere'); l'intelligenza, quindi, è letteralmente capacità di stabilire correlazioni e distinzioni tra elementi.

Una dichiarazione editoriale del 1994 firmata da cinquantadue ricercatori “ Mainstream Science on Intelligence”, descrive l'intelligenza come:

«Una generale funzione mentale che, tra l'altro, comporta la capacità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, apprendere rapidamente e apprendere dall'esperienza. Non riguarda solo l'apprendimento dai libri, un'abilità accademica limitata, o l'astuzia nei test. Piuttosto, riflette una capacità più ampia e profonda di capire ciò che ci circonda – "afferrare" le cose, attribuirgli un significato, o "scoprire" il da farsi.»


Ci sono diverse descrizioni di “intelligenza” fatte da personaggi storici e contemporanei.

Io, Balestra Adriano considero l’intelligenza come capacità di “comprendere”. Cosa comprendere? : TUTTO!

L’intelligente deve comprendere le situazioni, ciò che legge, ciò che sente, ciò che vede, ciò che esiste, la natura, la vita e tutto ciò che esiste, che è esistito e che esisterà.

Non è detto che l’intelligente, quando capisce una situazione si comporti di conseguenza, o comunque secondo la norma morale. L’intelligente può essere anche un delinquente.

L’intelligenza non è assolutamente un privilegio dell’essere umano, quella degli animali è dimostrata, altre come delle piante o delle macchine è ancora discutibile.

Una cosa è certa e dimostrata: fra gli esseri umani l’intelligenza è rara. Albert Einstein ha detto che la stupidità umana è l’unica cosa infinita che lui conosca.

30 aprile 2021   Adriano Balestra