sabato 7 novembre 2020

MANI GELATE

 

MANI GELATE

E’ un problema che ricorre spesso alle persone di una certa età!

Io ho appena compiuto 81 anni, siamo nel 2020, e ho le mani gelate.

Non voglio dare indicazioni a nessuno, non sono un medico, sono un semplice dottore commercialista, ma voglio raccontare come sono andate le cose a me.

A seguito di una semplice caduta in bagno di casa mia, per acqua sul pavimento, mi sono rotto le due prime vertebre cervicali (mi sono rotto il collo). Mi hanno operato prima che si ledessero i nervi (sarebbe subentrata morte per blocco respirazione). Mi hanno messo quattro piastre e quattro viti di acciaio (faccio fischiare i metal detector).

La calcificazione delle vertebre c’è stata e ha perfino spaccato in due una delle viti.

Dopo quattro mesi mi si è otturata una arteria del cervello (ICTUS) e di nuovo mi hanno salvato la vita.

Cosa c’entrano le mani?

Nei lunghi mesi di ospedale mi davano un sacco di medicine, fra le quali una per evitare i coaguli del sangue.

Dopo le dimissioni dall’ospedale ho continuato a prendere un unico medicinale, viene chiamato NAO (Nuovo Anticoagulante Orale). Le mie vene con l’età si sono ristrette, in ospedale l’ago della flebo usciva dalla vena e mi mandava il liquido nei tessuti.

Adesso sto’ benissimo ma devo prendere questo anticoagulante che è un fluidificante. Da un trattato di fisica idraulica ho avuto conferma che un liquido più è fluido e minor pressione necessita per circolare. Il mio cuore, che non è stupido come il padrone, pompa con la pressione che serve al suo liquido (il sangue) che è più fluido.

Io avevo valori di pressione massima fino a 200, adesso sono regolarmente a 120 sempre di pressione massima.

Il fatto (finalmente arriviamo alle mani gelate) è che il sangue più liquido  non circola bene nei luoghi più distanti dal cuore: mani e piedi.

Io ho risolto il mio problema tenendomi le mani fredde di giorno e mettendo un bel paio di manopole da sci la notte.

Durante il giorno, dita spesso intorpidite, controllo che non diventino bianche, segno di troppo poco sangue, classico del congelamento degli scalatori di montagna, con bisogno di amputazione.

In questo caso muovo le dita e le sfrego fra di loro fino a che il minimo di circolazione riprende.

Ho sentito molto parlare di mani gelate e dato che ognuno diceva la sua ho voluto dire anche la mia.

Balestra Adriano

Trieste, 7 novembre 2020

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