ANIMA O CERVELLO
Adriano Balestra
Il pensiero, le emozioni, i sentimenti, sono di
esclusiva matrice nervosa.
Le neuroscienze ormai sono in grado di giustificare ciò che molti chiamano “anima”.
Le neuroscienze ormai sono in grado di giustificare ciò che molti chiamano “anima”.
Con questo non voglio negare l’esistenza di un Dio o di una “causa prima”, voglio solo demolire il concetto secondo il quale la coscienza non è riconducibile alla materia connettiva.
La ricerca neuroscientifica afferma e dimostra il contrario, i tempi in cui “la scienza non era in grado di spiegare la coscienza” sono terminati.
Le leggi dell’evoluzione biologica dimostrano
che l’uomo deriva da specie inferiori (
dai pesci, passando per i mammiferi inferiori, scimmie e poi ominidi). Cosa significherebbe
che l’anima, cioè i processi cerebrali non siano obbligati a seguire le leggi dell’evoluzione!!?
E’ ormai ampiamente dimostrato in esperimenti seri di neurobiologia che, danneggiando o modificando in qualunque modo alcune aree cerebrali, il comportamento di un soggetto può cambiare in maniera notevole, creando un diverso stato di coscienza di quell’individuo che prima mostrava un certo comportamento etico (quindi derivante dall’anima come la definite voi) poi completamente diverso (una nuova anima viene create appena si modifica il cervello??) e cosa dire delle persone che sono ritardate, la loro anima si e’ inceppata??? cosa sarebbero, degli automi ? Dei cani??
E’ ormai ampiamente dimostrato in esperimenti seri di neurobiologia che, danneggiando o modificando in qualunque modo alcune aree cerebrali, il comportamento di un soggetto può cambiare in maniera notevole, creando un diverso stato di coscienza di quell’individuo che prima mostrava un certo comportamento etico (quindi derivante dall’anima come la definite voi) poi completamente diverso (una nuova anima viene create appena si modifica il cervello??) e cosa dire delle persone che sono ritardate, la loro anima si e’ inceppata??? cosa sarebbero, degli automi ? Dei cani??
IPPOCRATE
(460 aC – 377 aC)
L’uomo dovrebbe
sapere che è dal cervello, e dal
cervello soltanto, che nascono il piacere, la gioia e il riso, così come il
dispiacere, il dolore e la paura.
Tramite esso, in
particolare, pensiamo, vediamo, udiamo e distinguiamo il brutto dal bello, il
male dal bene, ciò che è gradito da ciò che è sgradito.
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