lunedì 3 dicembre 2012

GLI UOMINI SONO DIVERSI DAGLI ANIMALI?


Adriano Balestra
 


GLI UOMINI SONO DIVERSI DAGLI ANIMALI?

 

Penso che deluderò sia i tradizionalisti, assertori della differenza assoluta fra le due specie, sia gli animalisti, più convinti dell’uguaglianza fra le stesse.

Deluderò i primi in quanto dirò che in pratica tutte le differenze asserite da duemila anni non esistono (escludiamo naturalmente la discussione sulla presenza o assenza dell’anima, della quale non siamo riusciti a dimostrare l’esistenza nemmeno per gli umani).

Deluderò i secondi in quanto dirò che una differenza esiste ed è notevole.

Per prima cosa invito i “fedeli” a non proseguire la lettura, in quanto io non sono un credente in senso classico ma, casomai, un libero pensatore. Mi impegno comunque a non essere irriverente in quanto rispetto le credenze (non il mobilio) di tutti.

SIMILITUDINI

SENTIMENTI

Partiamo subito con uno spunto che ho avuto da alcuni programmi televisivi nei quali un paio di personaggi (e non erano i soliti intervenuti altamente selezionati per la loro cultura e intelligenza) dichiarava che era noto che gli animali non avevano sentimenti.

Ora, senza tirare in ballo casi estremi, seppur documentati,  di cani che si lasciano morire sulla tomba del padrone o pappagalli che, pur potendo vivere settanta anni, si lasciano morire di crepacuore alla dipartita dell’amico umano, vorrei sentire qualsiasi proprietario di cani, gatti e altri animali che neghi il fatto che il proprio pet (un anglicismo ogni tanto non guasta) non dia manifestazioni di sentimenti.

Per fare un esempio di sentimenti, sui quali gli animali avrebbero molto da insegnarci, cito solo: amore, riconoscenza, coraggio, spirito di sacrificio, gelosia.

Naturalmente sono dotati anche di aggressività quando lo ritengono giusto, ma anche i bambini rompono tutto (proprio tutto) quando lo ritengono necessario (ma loro sono bambini!).

Sono coraggiosi fino al sacrificio per aiutare degli umani; questo devo ammetterlo che non è frequente, ma è successo ed è documentato.

Hanno paura quando il loro istinto di conservazione glielo consiglia (la paura, anche negli umani, è stimolata dall’istinto di conservazione, la ghiandola amigdala nel cervello sovraintende a ciò).

 

SENSI

Vediamo ora se sono dotati di sensi inferiori a quelli umani.

La vista, l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto.

Credo che in questo campo siamo veramente inferiori noi, senza tirare in ballo sesti sensi, telepatia, ecc.

COMUNICAZIONE

Passiamo ora ai sistemi di comunicazione. Qui i tradizionalisti direbbero subito: non sanno parlare! Spero per loro che non incontrino il mio Cenerino Grigio, che a tre anni d’età (sui settanta previsti), parla con decine di vocaboli, forma frasi di senso compiuto, fa domande e risposte, intona a fischio (abbastanza stonato) la Paloma, balla agitando le ali e dice “balla, balla”. Il tutto documentato da telecamera non nascosta, perché è risaputo che questi pappagalli sono molto timidi e raramente si esibiscono in pubblico.

Normalmente i sistemi di comunicazione animale sono i più svariati, vanno dai suoni, ai gesti, ed anche qui vi risparmio una dissertazione sulla telepatia, ma pensate ad uno stormo di uccelli che vira al cambio di direzione del capofila, per non tralasciare gli ultrasuoni che in pratica sono suoni a frequenza non percepibile dall’uomo.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE

In questo campo gli amici animali hanno tanto da insegnarci.

Basta vedere come sono organizzate le api e le formiche.

I politologi insorgeranno subito dicendo che la loro è un’organizzazione totalitaria e non democratica. Senza entrare in discussioni politiche faccio solo notare che i loro sistemi funzionano e noi la “democrazia”, dai tempi di Socrate ai giorni nostri (2007), non siamo mai riusciti a praticarla.

Qualcuno ha detto che l’uomo è il solo “animale che uccide non solo per mangiare, e uccide anche i suoi simili”. L’animale fa la stessa cosa per procurarsi un territorio, per avere la supremazia sul branco, per avere le femmine con le quali generare altri individui della specie.

DIFFERENZE

Facciamo ora contenti i separatisti.

Gli argomenti che porto alla differenza Uomo-Animale non sono quelli biblici o religiosi ma diversi.

Per quanto si accettino le teorie evoluzionistiche (darwiniane), e si neghino quelle creattivistiche, bisogna pur fare alcune considerazioni.

Gli animali si sono evoluti per adattarsi all’ambiente, e quelli che ce l’hanno fatta ci sono riusciti piuttosto bene.

Ci sono animali che utilizzano mezzi di trasporto quali foglie sull’acqua per spostarsi (parliamo di formiche o piccoli insetti, non di elefanti), altri che costruiscono dighe sui fiumi, altri che fanno dei nidi che sono vere opere ingegneristiche (i documentari televisi su questi argomenti dovrebbero sostituire per legge i talk-show, le soap-opera, i concorsi a premi e le isole varie).

Gli uomini si sono evoluti nello stesso modo e anche di più, ma non è la quantità che fa la differenza, bensì la qualità.

L’Uomo si è evoluto in campi che sono superiori a tutti quelli inerenti la sopravvivenza o l’esistenza in genere,

La materia principe è la Filosofia (philéin = amare e sophia=sapienza); l’Uomo “ama sapere”. Chi sono io, perché sono qui, da dove arrivo, cosa c’è oltre il nostro pianeta, cosa c’è oltre la vita?

Ma anche tutte le altre scienze distinguono l’Uomo dall’Animale (il mio pappagallo dice “sai contare?” e risponde “uno, due, tre”, ma io non sono così cretino da pensare che lui abbia un, seppur minimo, concetto di matematica elementare.

E senza disturbare troppo la Bibbia con l’Albero della Conoscenza e l’Albero della Vita al quale ci stiamo avvicinando a velocità esponenziale con le ultime scoperte sulla manipolazione del DNA. (Per gli alberi vedi Bibbia CEI Genesi 3-  [5] [11] [22] [24]) (Per DNA vedi qualsiasi porta a porta in TV).

Vediamo però alcune considerazioni per non sentirci superiori tutti quanti.

Il primo ominide che usò una clava passò la sua scoperta alla tribù, la quale a sua volta la passò alle tribù nemiche o amiche (il brevetto non esisteva o funzionava male come ai giorni nostri. Non si può dire che di colpo tutti gli ominidi hanno inventato l’arma). Gli uomini che fanno progredire l’umanità sono relativamente pochi, tutti gli altri, sono miliardi, vivono di rendita (certi neanche di quella). Gli uomini illustri nelle scienze hanno lavorato da soli e spesso in equipe. Anche quelli che hanno lavorato da soli, spesso, se non sempre, hanno avuto lo spunto da predecessori (Einstein ha utilizzato teorie precedenti per arrivare a quella della relatività). Noi tendiamo a divinizzare i Geni che, in quanto tali, spesso sono stati anche modesti, abbiamo quasi paura a discutere le teorie esposte da questi scienziati. Per esempio Einstein dichiarava che la massima velocità in natura è quella della luce, questo è stato confutato e dimostrato dalla teoria dei quanti (sulla teoria delle stringhe non sono ferrato). Ciò non esula da questo scritto in quanto dimostra che la trasmissione del pensiero (telepatia) avviene a velocità infinita e cioè in tempo zero a prescindere dallo spazio.

CONCLUSIONI

Gli Uomini sono una specie superiore agli animali, sappiamo dove stiamo andando, o forse no. Siamo l’unica specie in grado di autodistruggerci. Le altre specie vengono distrutte da noi (salvo dagli asteroidi per i mammuth). A tale riguardo sarebbe consigliabile leggersi (in Internet si trova tutto, purtroppo) il Testamento Spirituale di Albert Einstein contro la guerra atomica, affidato pochi giorni prima della sua morte a Bertrand Russel e sottoscritto da altri sette studiosi di fama internazionale.

Il testamento di Einstein inizia con queste parole:

In considerazione del fatto che in ogni futura guerra mondiale verrebbero certamente usate armi nucleari e che tali armi mettono in pericolo la continuazione stessa dell’esistenza dell’umanità, noi rivolgiamo un pressante appello ai governi di tutto il mondo affinchè si rendano conto e riconoscano pubblicamente che i loro obbiettivi non possono essere perseguiti mediante una guerra mondiale e li invitiamo, di conseguenza, a cercare mezzi pacifici per la soluzione di tutte le questioni controverse tra loro.

Il testamento di Einstein si conclude cosi:

Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la porta di un nuovo Paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale.

FINE

A questo punto mi sorgono dei seri dubbi sulla superiorità dell’essere umano sull’Animale.

Trieste, 3 novembre 2007

Adriano Balestra

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